
RADICCHIO DI TREVISO, UNICO ED INIMITABILE
DaPino, da sempre attento a rispettare la stagionalità dei prodotti che offre ai propri clienti, propone, in questo periodo, le pizze con il Radicchio Rosso. Un prodotto unico e inimitabile, espressione della tipica cultura agroalimentare di Treviso. Il Radicchio Rosso è una varietà di cicoria, caratterizzata da un colore rosso scuro intenso, con striature bianche, da una consistenza croccante e da un gusto squisitamente amarognolo, davvero inconfondibile. Chiamato in dialetto radìcio spadón per la sua forma affusolata che assomiglia ad una spada, è un prodotto ormai famoso in tutto il mondo per la sua pregevolezza e per l’altissima qualità che deriva anche dal complesso lavoro di produzione disciplinato dal Consorzio Tutela Radicchio Rosso di Treviso (che comprende anche la varietà precoce disponibile sulle tavole già da ottobre). Fresco e delicato, si tratta di un ortaggio con ottime proprietà benefiche per la salute del nostro organismo. Una prelibatezza che si gusta a 360° gradi: perfetto sia se accompagnato da sapori forti come i formaggi e gli insaccati tradizionali tipici, salamella e soppressa per esempio, che ne esaltano i sentori delicati di amaro e di acqua di risorgiva. Ideale se si abbina con sapori più raffinati che ne accentuano le note dolci e fragranti. Le proposte di daPino comprendono: la classica RADICCHIO DI TREVISO, base fragrante e croccante della ineguagliabile pizza daPino, con pomodoro, mozzarella e radicchio a completare questo elogio dei sapori semplici. Chi ama i gusti più decisi potrà scegliere tra RADICCHIO E SALAMELLA e RADICCHIO E SOPPRESSA. Due salumi tipici della zona trevigiana che si armonizzano perfettamente con il bouquet aromatico e delicato del Radicchio Rosso. Per gli amanti dei formaggi altre due incredibili proposte, RADICCHIO E CASATELLA, delicata ed elegante e RADICCHIO E FORMAGGI, gustosa e dirompente.
Curiosità.
La coltivazione del Radicchio Rosso di Treviso è frutto di una tradizione che affonda nei secoli. Alcune ricerche iconografiche condotte da Tiziano Temesta hanno dimostrato come il radicchio fosse coltivato già dalla metà del XVI secolo. Lo si vede rappresentato, ad esempio, ne “Le Nozze di Cana” di Leandro Da Ponte detto Il Bassano che è esposto al Museo del Louvre di Parigi. Ma il moderno processo di produzione si deve al vivaista Francesco Van Den Borre, che, alla fine dell’800, portò nella zona di Treviso la tecnica di imbianchimento che veniva usata per le cicorie belghe.
